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Oltre il 70 % della superficie terrestre è coperto da acqua. Proprio nell’acqua ha avuto inizio la vita sulla Terra: non sorprende quindi che tutti gli esseri viventi del pianeta azzurro ne abbiano bisogno. L’acqua è infatti molte cose: è una necessità vitale, una dimora, una risorsa locale e globale, una via di trasporto e un regolatore del clima. Inoltre, negli ultimi due secoli, è diventata il capolinea di molte sostanze inquinanti rilasciate in natura e, come da recenti scoperte, cela fondali ricchi di minerali da sfruttare. Per continuare a trarre vantaggio da acqua pulita nonché da oceani e fiumi salubri, dobbiamo cambiare radicalmente il modo in cui usiamo e trattiamo l’acqua.
I veicoli elettrici sono migliori per il clima e per la qualità dell’aria rispetto alle auto a benzina o a diesel? Abbiamo incontrato Andreas Unterstaller, esperto di trasporti e ambiente dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), per discutere i pro e i contro delle auto elettriche, tema di un nuovo rapporto dell’AEA.
L’Unione europea (UE) si prefigge una serie di obiettivi ambientali e climatici tra i più ambiziosi al mondo, che coprono un’ampia gamma di settori d’intervento, dalla qualità dell’aria, dei rifiuti e delle acque fino all’energia e ai trasporti. Sulla base dei dati segnalati dagli Stati membri, l’Agenzia europea dell’ambiente contribuisce a monitorare i progressi e a individuare i settori in cui occorrono maggiori sforzi. Sin dalla sua istituzione, avvenuta 25 anni fa, l’AEA sviluppa i suoi dati e il suo lavoro basato sulle conoscenze al fine di contribuire all’elaborazione delle politiche in Europa.
Ancora associato comunemente ai termometri, il mercurio è noto presso la maggior parte delle persone come sostanza tossica. A causa di tale tossicità, è in fase di eliminazione dai prodotti fabbricati in Europa, ma ce n’è ancora molto in circolazione nell’aria, nell’acqua, nel suolo e negli ecosistemi. Il mercurio rappresenta ancora un problema? Che cosa si sta facendo in proposito? Abbiamo intervistato Ian Marnane, esperto dell’AEA in materia di utilizzo delle risorse e di industria sostenibili.
I cambiamenti climatici rappresentano una delle sfide più importanti del nostro tempo. Il loro impatto viene avvertito in tutto il pianeta e interessa le persone, la natura e l’economia. Per mitigare i cambiamenti climatici dobbiamo ridurre significativamente le emissioni globali di gas a effetto serra. Trasformare questo obiettivo generale in misure concrete richiede la comprensione di un sistema complesso, nel quale le emissioni provenienti da diverse fonti sono collegate agli effetti a livello nazionale e regionale, alla governance globale e ai potenziali benefici collaterali. L’Agenzia europea dell’ambiente si impegna a migliorare costantemente le conoscenze necessarie per elaborare misure efficaci sul campo.
La Commissione europea ha recentemente adottato un pacchetto di proposte legislative volte a dare impulso alla finanza sostenibile nell’Unione europea (UE). Le proposte della Commissione prendono le mosse dalle raccomandazioni del gruppo di esperti di alto livello sulla finanza sostenibile, composto da esperti provenienti dalla società civile, dal settore finanziario, dal mondo accademico e dalle istituzioni europee e internazionali. Abbiamo parlato con Andreas Barkman, rappresentante dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) all’interno del gruppo di esperti, che lavora alla consulenza strategica sulle questioni inerenti ai cambiamenti climatici e all’energia.
Il processo di elaborazione delle politiche ambientali non è un compito facile. Da una parte, gli europei vogliono godere dei benefici offerti da un’economia ben funzionante; dall’altra, lo stile di vita che abbiamo scelto comporta notevoli costi sia per l’ambiente sia per la salute. Comprendere in modo globale come la natura, l’economia e la salute umana siano connesse tra loro è essenziale per individuare le migliori strategie politiche possibili. L’Agenzia europea dell’ambiente mira a sostenere il processo di elaborazione delle politiche fornendo esattamente questo tipo di conoscenza.
L’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato di recente la sua relazione annuale relativa al meccanismo di relazioni sui trasporti e l’ambiente (TERM), che quest’anno è dedicata ai trasporti aerei e marittimi, due settori in rapida crescita che producono un impatto anche a livello ambientale, segnatamente sotto forma di emissioni. Abbiamo chiesto ad Anke Lükewille, esperta dell’AEA in materia di inquinamento atmosferico, di illustrarci i punti chiave della relazione TERM di quest’anno.
L’Europa raccoglie un numero sempre maggiore di dati, consentendoci di pervenire a una migliore comprensione dell’ambiente. I dati sull’osservazione della terra, ottenuti mediante il programma dell’Unione europea Copernicus, presentano nuove sfide e opportunità di migliorare le nostre conoscenze sull’ambiente. Combinando i dati aggiornati di Copernicus con la nostra base di conoscenze pregresse, l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) mira a favorire l’adozione di provvedimenti volti ad affrontare sfide a livello locale, nazionale e globale da parte dei responsabili politici e dei cittadini di tutta Europa.
L’Unione europea (UE) si è impegnata a raggiungere diversi obiettivi climatici ed energetici allo scopo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’uso di fonti rinnovabili. In che modo l’AEA segue i progressi che gli Stati membri dell’UE stanno compiendo per il conseguimento di questi obiettivi? Abbiamo chiesto a Melanie Sporer, esperta dell’AEA in materia di energia e mitigazione dei cambiamenti climatici, di spiegare il ruolo dell’Agenzia in questo compito. Oltre a ciò, ha illustrato i progressi annuali riportati nell’ultima relazione “Tendenze e proiezioni”.
Grazie alla legislazione, alla tecnologia e all’abbandono progressivo dei combustibili fossili altamente inquinanti, negli ultimi decenni la qualità dell’aria in Europa è migliorata. Tuttavia, l’inquinamento atmosferico continua a incidere negativamente sulla salute di tante persone, specialmente nei centri urbani; a causa della sua complessità, la lotta a questo tipo di inquinamento richiede un’azione coordinata a molti livelli. Per coinvolgere i cittadini, è essenziale fornire loro informazioni tempestive e accessibili. Questo è proprio lo scopo del nostro indice europeo della qualità dell’aria, recentemente introdotto. I miglioramenti della qualità dell’aria non solo farebbero bene alla nostra salute, ma potrebbero anche contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici.
La vita marina, il clima globale, la nostra economia e il nostro benessere dipendono tutti dalla salute dei mari. Malgrado alcuni miglioramenti, dalle nostre valutazioni emerge che il modo in cui utilizziamo attualmente i mari europei rimane insostenibile e che i cambiamenti climatici e la competizione per le risorse naturali comportano ulteriori pressioni sull’ambiente marino. Le politiche e le misure europee potrebbero favorire altri miglioramenti se venissero attuate attraverso una “gestione ecosistemica” e sostenute da un quadro globale di governance degli oceani.
È noto che l’esposizione a sostanze chimiche dannose provoca degli effetti sulla salute umana e sull’ambiente. A fronte dell’aumento della produzione chimica mondiale e dell’introduzione di nuove sostanze chimiche, come facciamo a capire che cosa si può considerare sicuro? Con Xenia Trier, esperta di sostanze chimiche dell’AEA, abbiamo discusso di diversi aspetti connessi all’utilizzo sicuro delle sostanze chimiche in Europa e di quello che sta facendo l’UE per ridurne i potenziali effetti collaterali.
Per la maggior parte delle persone, l’idea di un’economia circolare resta un concetto astratto, se non del tutto estraneo. Benché il tema della “svolta ecologica” sia sempre più popolare in tutto il mondo, molti non sono ancora consapevoli dei principali cambiamenti che dovremo apportare al nostro stile di vita per garantire un futuro sostenibile e assicurarci il benessere nel lungo periodo.
Il mese scorso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato l’ultima edizione del rapporto “Qualità dell’aria in Europa”, da cui emerge che malgrado un lento miglioramento della qualità dell’aria, l’inquinamento atmosferico rimane il principale fattore di rischio ambientale per la salute in Europa. Abbiamo intervistato Alberto González Ortiz, esperto in qualità dell’aria dell’AEA, per discutere i risultati emersi dalla relazione e il modo in cui le immagini satellitari contribuiscono a migliorare la ricerca sulla qualità dell’aria.
Il nostro clima sta cambiando. Per contrastare questo fenomeno dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra; nel contempo, dobbiamo intervenire con misure che ci aiutino a prepararci per gli impatti presenti e futuri. Entrambi questi filoni d’azione richiedono uno sforzo senza precedenti per reindirizzare gli investimenti, come hanno riconosciuto la conferenza sul clima di Parigi e la recente conferenza di Marrakech. Il settore finanziario può svolgere e svolgerà un ruolo decisivo favorendo la transizione dell’Europa verso una società a basse emissioni di carbonio e resiliente al cambiamento climatico.
Lo scorso dicembre, a Parigi, il mondo si è prefissato un obiettivo ambizioso: mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 gradi, puntando a limitarlo a 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Al vertice del G20, svoltosi all'inizio del mese, Cina e Stati Uniti hanno annunciato l'impegno formale a sottoscrivere l'accordo di Parigi. Si tratta di un importante passo avanti nelle iniziative internazionali volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e contenere il riscaldamento globale. Ciononostante gli impegni relativi alla riduzione assunti finora dai paesi firmatari non sono sufficienti per raggiungere tale ambizioso traguardo.
La società moderna dipende dalla circolazione delle merci e delle persone, ma il nostro attuale sistema di trasporti ha un impatto negativo sulla salute umana e sull'ambiente. Abbiamo intervistato Magdalena Jóźwicka, autore di un report di prossima pubblicazione sui veicoli elettrici, con particolare riguardo ai vantaggi e alle sfide per l'ambiente derivanti dall'uso dell'energia elettrica come alternativa ai carburanti tradizionali per veicoli.
Attualmente il nostro utilizzo delle risorse non è sostenibile ed esercita pressioni sul nostro pianeta. Dobbiamo agevolare la transizione ad un'economia circolare ed ecologica ("verde"), andando oltre le politiche in materia di gestione dei rifiuti e concentrandoci su progettazione ecocompatibile, innovazione e investimenti. La ricerca può favorire l'innovazione non solo nella produzione, ma anche nei modelli commerciali e nei meccanismi di finanziamento.
Le foreste in Europa ci forniscono servizi essenziali: aria ed acqua pulita, stoccaggio naturale del carbonio, legno, alimenti e altri prodotti, e ospitano molte specie e habitat. Abbiamo parlato delle sfide che le foreste europee si trovano ad affrontare con Annemarie Bastrup-Birk, esperta ambientale e forestale presso l'Agenzia europea dell'ambiente.
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