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È noto che l’esposizione a sostanze chimiche dannose provoca degli effetti sulla salute umana e sull’ambiente. A fronte dell’aumento della produzione chimica mondiale e dell’introduzione di nuove sostanze chimiche, come facciamo a capire che cosa si può considerare sicuro? Con Xenia Trier, esperta di sostanze chimiche dell’AEA, abbiamo discusso di diversi aspetti connessi all’utilizzo sicuro delle sostanze chimiche in Europa e di quello che sta facendo l’UE per ridurne i potenziali effetti collaterali.
Per la maggior parte delle persone, l’idea di un’economia circolare resta un concetto astratto, se non del tutto estraneo. Benché il tema della “svolta ecologica” sia sempre più popolare in tutto il mondo, molti non sono ancora consapevoli dei principali cambiamenti che dovremo apportare al nostro stile di vita per garantire un futuro sostenibile e assicurarci il benessere nel lungo periodo.
Il mese scorso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato l’ultima edizione del rapporto “Qualità dell’aria in Europa”, da cui emerge che malgrado un lento miglioramento della qualità dell’aria, l’inquinamento atmosferico rimane il principale fattore di rischio ambientale per la salute in Europa. Abbiamo intervistato Alberto González Ortiz, esperto in qualità dell’aria dell’AEA, per discutere i risultati emersi dalla relazione e il modo in cui le immagini satellitari contribuiscono a migliorare la ricerca sulla qualità dell’aria.
Il nostro clima sta cambiando. Per contrastare questo fenomeno dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra; nel contempo, dobbiamo intervenire con misure che ci aiutino a prepararci per gli impatti presenti e futuri. Entrambi questi filoni d’azione richiedono uno sforzo senza precedenti per reindirizzare gli investimenti, come hanno riconosciuto la conferenza sul clima di Parigi e la recente conferenza di Marrakech. Il settore finanziario può svolgere e svolgerà un ruolo decisivo favorendo la transizione dell’Europa verso una società a basse emissioni di carbonio e resiliente al cambiamento climatico.
Lo scorso dicembre, a Parigi, il mondo si è prefissato un obiettivo ambizioso: mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 gradi, puntando a limitarlo a 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Al vertice del G20, svoltosi all'inizio del mese, Cina e Stati Uniti hanno annunciato l'impegno formale a sottoscrivere l'accordo di Parigi. Si tratta di un importante passo avanti nelle iniziative internazionali volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e contenere il riscaldamento globale. Ciononostante gli impegni relativi alla riduzione assunti finora dai paesi firmatari non sono sufficienti per raggiungere tale ambizioso traguardo.
La società moderna dipende dalla circolazione delle merci e delle persone, ma il nostro attuale sistema di trasporti ha un impatto negativo sulla salute umana e sull'ambiente. Abbiamo intervistato Magdalena Jóźwicka, autore di un report di prossima pubblicazione sui veicoli elettrici, con particolare riguardo ai vantaggi e alle sfide per l'ambiente derivanti dall'uso dell'energia elettrica come alternativa ai carburanti tradizionali per veicoli.
Attualmente il nostro utilizzo delle risorse non è sostenibile ed esercita pressioni sul nostro pianeta. Dobbiamo agevolare la transizione ad un'economia circolare ed ecologica ("verde"), andando oltre le politiche in materia di gestione dei rifiuti e concentrandoci su progettazione ecocompatibile, innovazione e investimenti. La ricerca può favorire l'innovazione non solo nella produzione, ma anche nei modelli commerciali e nei meccanismi di finanziamento.
Le foreste in Europa ci forniscono servizi essenziali: aria ed acqua pulita, stoccaggio naturale del carbonio, legno, alimenti e altri prodotti, e ospitano molte specie e habitat. Abbiamo parlato delle sfide che le foreste europee si trovano ad affrontare con Annemarie Bastrup-Birk, esperta ambientale e forestale presso l'Agenzia europea dell'ambiente.
Vista la recente pubblicazione del rapporto annuale dell’AEA TERM (Transport and Environment Reporting Mechanism, meccanismo di segnalazione sui trasporti e l’ambiente) per il 2015, e l’attenzione internazionale focalizzata sullo scandalo attualmente in corso relativo alle emissioni dei veicoli, abbiamo intervistato Alfredo Sánchez Vicente dell’AEA, coordinatore del TERM.
L’accordo sul clima sottoscritto a Parigi da 195 paesi è il primo accordo universale e vincolante nel suo genere. L’accordo di Parigi è frutto di vari anni di preparazione, dialogo e crescente consapevolezza della necessità di affrontare le attuali e potenziali conseguenze del cambiamento climatico. L’accordo costituisce un passo importante e promettente verso la creazione di un mondo a basse emissioni di carbonio che sia in grado di far fronte ai cambiamenti climatici. Inoltre è un chiaro segnale, rivolto ai responsabili politici e alle aziende, riguardo la necessità di abbandonare i combustibili fossili e di investire in energia pulita e in azioni di adattamento.
Il territorio e il suolo sono essenziali per i sistemi naturali e la società umana, tuttavia le attività umane minacciano il funzionamento delle risorse del territorio a livello globale, suolo compreso. Perché succede questo? Che cosa fa l'Europa per impedirlo? Il 2015 è l'Anno internazionale dei suoli, pertanto abbiamo rivolto queste domande a Geertrui Louwagie, responsabile del progetto per la valutazione del suolo e reporting presso l'Agenzia europea dell'ambiente.
Le infrastrutture verdi offrono soluzioni interessanti alle questioni ambientali, sociali ed economiche e, come tali, devono essere pienamente integrate nei diversi settori strategici. Mentre l'AEA si accinge a pubblicare una relazione sul ruolo delle infrastrutture verdi nel mitigare le conseguenze dei fenomeni meteorologici e dei cambiamenti climatici connessi ai pericoli naturali, ne abbiamo parlato con l'autore principale, Gorm Dige, responsabile del progetto per il territorio, le politiche e l'analisi economica.
Nel mese di agosto di quest'anno, più di 190 paesi hanno raggiunto un accordo sull'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. A fine mese, i capi di Stato riuniti a New York adotteranno questo programma insieme ai relativi obiettivi e traguardi di sviluppo sostenibile. A differenza dei loro predecessori, gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG) sono destinati sia ai paesi sviluppati sia a quelli in via di sviluppo e si concentrano su una più ampia gamma di argomenti relativi allo sviluppo sostenibile. Molti dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) comprendono elementi relativi all'ambiente, all'uso delle risorse o al cambiamento climatico.
Per produrre cibo in quantità sufficienti, l'Europa si affida all'agricoltura intensiva, che ha un impatto sull'ambiente e sulla nostra salute. L'Europa è in grado di trovare un modello di produzione che sia sostenibile per l’ambiente? Abbiamo posto questa domanda a Ybele Hoogeveen che è a capo di un gruppo all'Agenzia europea per l'ambiente che lavora sull'impatto dell'utilizzo delle risorse sul benessere ambientale e umano.
L'economia europea sta ancora scontando l'impatto della crisi economica iniziata nel 2008. La disoccupazione e la riduzione dei salari hanno colpito milioni di persone. In un momento in cui i laureati non riescono a trovare lavoro in una delle aree più ricche del mondo, ha senso parlare di ambiente? Il nuovo programma d’ azione ambientale dell'Unione europea fa esattamente questo, ma non solo. Individua anche l'ambiente come una parte integrante e inseparabile della nostra salute e della nostra economia.
“La buona notizia è che negli ultimi decenni la situazione è notevolmente migliorata in termini di esposizione a diversi inquinanti atmosferici. Tuttavia tali inquinanti, in cui abbiamo raggiunto le riduzioni più significative, non sono quelli più nocivi per la salute umana e per l’ambiente” afferma Valentin Foltescu, membro attivo nella valutazione della qualità dell’aria e nella comunicazione dei dati presso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA). Valentin è stato intervistato sull’attività dell’AEA in merito alla qualità dell’aria e sulle rivelazioni dei dati più recenti.
Viviamo in un mondo in continuo cambiamento. Come possiamo guidare i cambiamenti in corso per raggiungere la sostenibilità globale entro il 2050? Come possiamo conciliare l’economia con l’ambiente, il breve termine con il lungo termine? La risposta giace nel modo in cui gestiamo il processo di transizione evitando di chiuderci in sistemi non sostenibili.
Con la crescita demografica, l'urbanizzazione e lo sviluppo economico, la domanda d'acqua dolce nelle aree urbane è in aumento in tutta Europa. Allo stesso tempo, il cambiamento climatico e l'inquinamento incidono sulla disponibilità d'acqua per gli abitanti delle aree urbane. Ecco come le città europee possono continuare a fornire acqua dolce pulita ai propri residenti.
Abbiamo bisogno di prodotti alimentari e di acqua dolce pulita per produrli. A causa della crescente domanda da parte delle attività umane da un lato e del cambiamento climatico dall'altro, molte regioni, specialmente nel sud del mondo, hanno difficoltà a reperire acqua dolce in quantità sufficiente a soddisfare le proprie necessità. Come possiamo continuare a coltivare prodotti alimentari senza acuire la sete di acqua pulita dell’ambiente? Un uso più efficiente delle risorse idriche in agricoltura sarebbe senza dubbio di aiuto.
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