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Frequenza e gravità dei pericoli climatici in aumento in tutta Europa: pubblicata la nuova panoramica per regioni

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Notizie Pubblicato 13/12/2021 Ultima modifica 09/02/2023
3 min read
Photo: © Jonathan Ford on Unsplash
In un contesto in cui gli eventi meteorologici estremi e gli altri pericoli derivanti da cambiamenti climatici aumentano in frequenza e in gravità in tutta Europa, sono necessarie informazioni ben fondate per valutare i rischi climatici e pianificare gli interventi di adattamento. La nuova relazione interattiva dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) fornisce una visione aggiornata dell’evoluzione dei pericoli climatici in atto nelle diverse regioni europee.

La nuova relazione dell’AEA Europe’s changing climate hazards (L’evoluzione dei pericoli climatici in Europa) è un documento interattivo che presenta le variazioni passate e previste dei più importanti pericoli climatici in Europa e ne esamina gli effetti sulle varie regioni del continente. La relazione è di particolare utilità per i responsabili politici e gli esperti interessati alla valutazione del rischio climatico e alla pianificazione degli interventi di adattamento in Europa. Le informazioni possono inoltre essere utilizzate dagli Stati membri dell’UE per riferire alla Commissione europea in merito ai pericoli connessi al clima.

Il documento, elaborato con il sostegno del servizio relativo ai cambiamenti climatici di Copernicus (C3S) e di altri partner dell’AEA, dà accesso a informazioni generali e dettagliate sui pericoli climatici regionali, illustrandone anche i possibili effetti sugli ecosistemi e sui settori economici.

La relazione riprende le conclusioni del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) secondo cui i cambiamenti climatici sono innegabilmente responsabili dell’aumento degli eventi meteorologici estremi, ma fornisce informazioni più particolareggiate per quanto concerne l’Europa.

In base alle previsioni, le temperature medie continueranno a crescere in tutta Europa e i picchi di calore aumenteranno ancora più rapidamente. Secondo la relazione, gli europei devono prepararsi ad affrontare un numero superiore di giorni di calore estremo ed eventi di precipitazioni più estremi.

  • L’Europa meridionale dovrebbe mettersi in grado di far fronte a estati più calde, siccità più frequenti e un maggiore pericolo di incendi.
  • Nell’Europa settentrionale è probabile che aumentino le precipitazioni annuali e le piogge abbondanti.
  • L’Europa centrale dovrebbe essere interessata da piogge estive di minore entità, ma anche da condizioni meteorologiche estreme più frequenti e più accentuate, tra cui forti precipitazioni, straripamenti fluviali, siccità e pericoli di incendio.
  • Secondo le previsioni, la temperatura della superficie del mare, le ondate di calore marine e l’acidità dell’acqua aumenteranno in tutti i mari regionali europei. L’innalzamento del livello del mare evidenzia un’accelerazione lungo tutte le coste europee, ad eccezione del Mar Baltico settentrionale.

Ulteriori informazioni sui diversi pericoli connessi al clima sono reperibili nello European Climate Data Explorer, lo strumento per l’esplorazione dei dati sul clima in Europa sviluppato congiuntamente dall’AEA e dal C3S.

Contesto

Il patto di Glasgow per il clima, concordato in occasione della 26a conferenza delle parti (COP26) della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), evidenzia l’urgenza di potenziare gli interventi di adattamento ai cambiamenti climatici e la condivisione di conoscenze e tecnologie per migliorare la capacità di adattamento, rafforzare la resilienza e ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Il documento sottolinea inoltre l’importanza delle migliori conoscenze scientifiche disponibili ai fini dell’efficacia dell’azione e delle politiche per il clima, tra l’altro con riguardo ai dati relativi ai pericoli, ai rischi e alle perdite e ai danni associati al clima.

La strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici mira a plasmare un’Europa resiliente ai cambiamenti climatici entro il 2050, richiedendo informazioni più affidabili sui cambiamenti climatici, sui loro effetti e sugli interventi di adattamento necessari.

In linea con la normativa europea sul clima, la Commissione europea esamina periodicamente i progressi compiuti dagli Stati membri nell’adattamento ai cambiamenti climatici, tra l’altro con riguardo ai pericoli climatici osservati e futuri, in merito ai quali i paesi sono chiamati a riferire ogni due anni.

Il meccanismo di protezione civile dell’UE impone agli Stati membri dell’UE e agli altri Stati partecipanti di presentare alla Commissione valutazioni nazionali periodiche dei rischi.

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