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Pagina Ultima modifica 05/05/2022
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L’impatto ambientale dell'industria europea è migliorato nel corso degli ultimi decenni. I cambiamenti registrati sono dovuti a diversi fattori: regolamentazioni più severe in materia ambientale, progressi nell'efficienza energetica, una tendenza generale dell'industria europea all'abbandono della produzione pesante, maggiormente inquinante, e la partecipazione delle imprese a schemi volontari allo scopo di ridurre il proprio impatto ambientale. Nonostante tali miglioramenti, il comparto industriale grava ancora in misura significativa sull'ambiente in termini di inquinamento e rifiuti prodotti.

Il comparto industriale europeo apporta numerosi e importanti benefici economici e sociali; si producono merci e prodotti e si genera occupazione ed entrate fiscali. Tuttavia, i più grandi impianti industriali europei contribuiscono per una quota significativa delle emissioni totali dei principali inquinanti atmosferici e gas a effetto serra, nonché di altri importanti effetti ambientali, fra cui il rilascio di inquinanti nell'acqua e nel suolo, la produzione di rifiuti ed il consumo di energia.

Politiche UE

Pur essendo una componente chiave dell’economia europea, l’industria costituisce anche una fonte di inquinamento. Per molti anni, la regolamentazione ambientale ha limitato gli effetti negativi dell’inquinamento dovuti alle attività industriali sulla salute umana e sull’ambiente. Le politiche UE attualmente in uso volte a limitare l’inquinamento industriale sono descritte di seguito.

  • La direttiva relativa alle emissioni industriali definisce gli obblighi per circa 50 000 grandi impianti industriali al fine di prevenire o di ridurre al minimo le emissioni inquinanti nell’aria, nell’acqua e nel suolo. Inoltre, secondo la direttiva, tali impianti sono tenuti a ridurre la produzione di rifiuti. Per alcune attività, come ad esempio i grandi impianti di combustione, gli impianti di incenerimento e gli impianti di coincenerimento dei rifiuti e le attività che fanno uso di solventi e la produzione di biossido di titanio, la direttiva relativa alle emissioni industriali fissa i valori limite dell’UE per le sostanze inquinanti selezionate.
  • La direttiva sugli impianti di combustione medi disciplina le emissioni di biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOX) e polveri da combustione di combustibili originate da impianti aventi una potenza termica nominale totale pari o superiore a 1 MW e inferiore a 50 MW.
  • La direttiva sulla progettazione ecocompatibile fornisce le norme a livello di UE per migliorare l’efficienza energetica di prodotti come gli apparecchi domestici, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dell’ingegneria.
  • Il sistema UE di scambio delle quote di emissioni (UE ETS) è lo strumento per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) emesse da oltre 12 000 centrali elettriche e impianti di fabbricazione in 31 paesi oltre che dal settore dell’aviazione. Il sistema UE di scambio delle quote di emissione (ETS) riguarda il 45% circa delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE.
  • A norma della direttiva quadro in materia di acque, gli Stati membri devono ridurre progressivamente l’inquinamento delle acque causato da un gruppo di sostanze inquinanti definite “sostanze prioritarie”. Tale direttiva impone inoltre agli Stati membri l’arresto o la graduale eliminazione degli scarichi, delle emissioni e delle perdite di un altro gruppo di sostanze inquinanti più pericolose definite “sostanze pericolose prioritarie”.
  • La direttiva concernente il trattamento delle acque reflue urbane ha lo scopo di proteggere l’ambiente dalle ripercussioni negative provocate dagli scarichi provenienti dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane e da taluni altri settori industriali.

 

L’accesso del pubblico alle informazioni sull’inquinamento industriale è migliorato in misura significativa negli ultimi decenni. In particolare, il registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E -PRTR) costituisce un registro completo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti causati dalle maggiori attività industriali. Tale registro contiene informazioni annuali su oltre 30 000 complessi industriali in 33 paesi europei riguardanti la quantità di emissioni di sostanze inquinanti nell’aria, nell’acqua e nel suolo, nonché i trasferimenti fuori sito di rifiuti e di sostanze inquinanti nelle acque reflue.

 

Iniziative per la sostenibilità

Nuovi criteri di sostenibilità sono stati introdotti per contribuire a ridurre le ripercussioni dell’industria sull’ambiente. Esempi di tali iniziative sono l’adozione diffusa di pratiche di gestione ambientale attraverso il sistema di ecogestione e audit (I would also put the whole name in ENG together tith the acronym EMAS) e della norma ISO 14001.

Altri tipi ti  iniziative sono state introdotte per raggiungere obiettivi sociali e ambientali al di là degli obblighi statutari, Si tratta di iniziative volontarie di responsabilità sociale ed ambientale:  (Volunatry etc CSR). Esempi di tali iniziative sono l'iniziativa “Responsible Care” (atteggiamento responsabile) dell'industria chimica, l'iniziativa di e-sostenibilità globale e laMaterials Stewardship Policydel Consiglio internazionale sull'estrazione di minerali e metalli e la rete delle imprese RSI Europa.

A livello politico dell’UE, la Commissione ha adottato una strategia in materia di responsabilità sociale delle imprese mentre a livello internazionale la norma ISO 26000 sulla responsabilità sociale fornisce orientamenti riguardo le modalità operative socialmente responsabili che possono essere adottate dalle imprese e dalle organizzazioni.

 

Attività dell’AEA

L’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) supporta  la realizzazione e la valutazione delle politiche dell’UE in materia di inquinamento industriale. Si occupa inoltre di sostenere lo sviluppo di strategie a lungo termine volte a limitare le ripercussioni del settore sull’ambiente e sulla salute.

Dati sulle emissioni industriali

L’AEA assiste l’UE nell’elaborazione di strategie a lungo termine per ridurre le pressioni ambientali derivanti dall’industria, fornendo valutazioni e informazioni ai responsabili delle politiche. Fra i prodotti e le attività fondamentali dell’Agenzia figura la messa a disposizione dei dati raccolti dai paesi europei nell’ambito degli obblighi di comunicazione previsti dalla legislazione europea.

L’AEA sostiene l’UE nello sviluppo di iniziative volte a razionalizzare maggiormente la comunicazione in materia di emissioni industriali, fra cui l’armonizzazione e la semplificazione dell’invio di informazioni industriali per gli Stati membri e le imprese dell’UE, in modo trasversale alle diverse legislazioni. 

Valutazioni e relazioni

L’AEA pubblica molteplici relazioni di valutazione relative all’impatto del settore industriale europeo sull’ambiente, fra cui contributi alle relazioni «L’ambiente in Europa ‒ Stato e prospettive» (SOER), diffuse dall’Agenzia con frequenza quinquennale, nonché relazioni specifiche.

L’AEA sta mettendo a punto una serie di indicatori sull’aspetto dell’inquinamento industriale. Elabora inoltre profili per paese per presentare la situazione nei paesi aderenti.

Avvalendosi delle fonti di dati disponibili, ossia il registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti, l’AEA evidenzia ogni anno questioni specifiche con una serie di resoconti sull’inquinamento industriale.

 

Prospettive

Il futuro passaggio verso un settore industriale europeo più ecologico richiede un approccio integrato, che rafforzi il controllo dell’inquinamento alla fonte e fornisca incentivi per cambiare le prassi operative e per porre in essere nuove tecnologie innovative.

I legislatori considerano una priorità migliorare l le conoscenze di base dell’Europa sull’inquinamento industriale.  In linea con la convenzione di Aarhus, il 7° programma di azione in materia di ambiente comprende l’obiettivo di rendere disponibili le informazioni a livello più ampio e in maniera più efficace riguardo  la realizzarione della legislazione sul controllo dell’inquinamento. La direttiva relativa alle emissioni industriali richiede che gli Stati membri forniscano informazioni consolidate sugli impianti industriali di qualità sempre migliore.

La completa  realizzazione della legislazione consolidata aiuterà a controllare meglio le emissioni industriali.

  • La direttiva relativa alle emissioni industriali imporrà controlli più severi sul modo di operare del settore industriale rispetto alla precedente direttiva sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC). Questi controlli saranno basati sul principio della migliore tecnica disponibile (BAT) che riguarda una gamma di attività industriali più ampia rispetto alla direttiva IPPC e sull’attuazione dei valori limite di emissione contenuti nella direttiva relativa alle emissioni industriali, in particolare quelli per i grandi impianti di combustione (LCP), più severi rispetto a quelli contenuti nella direttiva relativa ai grandi impianti di combustione (2001/80/CE).
  • La direttiva relativa agli impianti di combustione di medie dimensioni (MCP) stabilirà significative riduzioni annuali delle emissioni dei principali inquinanti atmosferici come SO2, NOX e particolati.

Per quanto riguarda i gas a effetto serra, il sistema UE di scambio delle quote di emissioni (UE ETS) è stato ideato come principale strumento guida per l’introduzione della tecnologia a basse emissioni di carbonio nel settore industriale. Nel 2020 le emissioni dei settori interessati dal sistema UE ETS saranno inferiori del 21% rispetto al 2005. Entro il 2030 dovrebbero essere inferiori del 43%, conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo dell’ottobre 2014.

A lungo termine, la Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse, elaborata dalla Commissione,delinea i modi in cui l’economia dell’Europa potrebbe diventare sostenibile entro il 2050. Propone alcuni modi per aumentare la produttività delle risorse e dissociare la crescita dall’uso delle risorse, evitando al contempo di vincolarsi a una particolare tecnologia e fornendo un percorso verso il taglio delle emissioni di gas a effetto serra dell’80% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050. Il pacchetto sull’economia circolare ha stabilito un programma di azioni comprendente misure riguardanti l’intero ciclo: dalla produzione e dal consumo alla gestione dei rifiuti e al mercato per le materie prime secondarie. Maggiori informazioni sono reperibili sul sito web, alla sezione «L’efficienza delle risorse e i rifiuti».

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