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La necessità di garantire un ambiente sano per un’economia sostenibile e una società equa

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Article Pubblicato 15/03/2019 Ultima modifica 11/05/2021
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Photo: © Salvatore Petrantoni, WaterPIX /EEA
Il nostro pianeta sta affrontando sfide senza precedenti in termini di clima e ambiente che, nel loro insieme, costituiscono una minaccia per il nostro benessere. Tuttavia, siamo ancora in tempo per adottare misure decisive. Il compito da svolgere può apparire arduo, ma possiamo ancora invertire alcune tendenze negative, adattarci per ridurre al minimo i danni, ripristinare ecosistemi cruciali e meglio proteggere ciò che abbiamo. Per conseguire la sostenibilità a lungo termine dobbiamo considerare l’ambiente, il clima, l’economia e la società come parti inscindibili della stessa entità.

I cambiamenti hanno costituito una caratteristica costante del nostro pianeta, interessando le terre emerse , gli oceani, l’atmosfera, il clima e la vita sulla terra. Gli attuali cambiamenti si distinguono da quelli passati per cause e fattori determinanti, nonché per ritmi e portata senza precedenti. Eventi estremi quali tempeste, ondate di calore, inondazioni e siccità, che si verificavanouna volta ogni cento anni, sono divenuti la nostra nuova realtà. I titoli di stampa di tutto il mondo alludono a una crisi climatica e ambientale tale da incidere sul futuro delle nostre specie. 

Il clima globale sta cambiando ad opera dell’uomo

A prescindere dall’espressione che scegliamo di usare - «la nostra nuova realtà» o «crisi molteplici» - i fatti parlano chiaro. Il clima globale sta cambiando ad opera dell’uomo. La dipendenza delle nostre economie dai combustibili fossili, le pratiche di uso del suolo e la deforestazione globale stanno aumentando le concentrazioni di gas a effetto serra nell’atmosfera che, a loro volta, determinano un cambiamento globale del clima. Inoltre emerge con chiarezza che i cambiamenti climatici stanno interessando tutti e ogni angolo del  pianeta, compresa l’Europa. Alcune popolazioni potrebbero essere colpite da vasti fenomeni di ondate di calore e siccità, mentre altre da tempeste più gravi e frequenti. I cambiamenti climatici hanno un impatto su persone, natura ed economia.

La perdita di biodiversità a un ritmo senza precedenti

La scienza sostiene fermamente che la vita sulla terra sta registrando una perdita di diversita’  a un ritmo insostenibile. Ogni anno, molte specie si estinguono a causa del continuo inqiunamento, frammmentazione e distruzione dei loro habitat. Il diffuso utilizzo di pesticidi ha comportato una drastica riduzione di alcune specie, come api e farfalle, impollinatori fondamentali per il nostro benessere. Gli inquinanti prodotti dalle attività economiche si accumulano nell’ambiente, riducendo la capacità degli ecosistemi di rigenerarsi e fornirci servizi vitali. Il degrado ambientale non colpisce solo piante e animali, ma anche le persone.

L’insostenibilità dei sistemi di consumo e produzione

Il XXI secolo è stato altresì segnato dalla crisi economica e finanziaria. Numerose ricerche confermano che i nostri sistemi di consumo e produzione sono semplicemente insostenibili. Il modello economico lineare , che trasformando le materie prime in prodotti che vengono utilizzati, consumati e poi eliminati,  non solo determonina un aumento di inquinamento e di produzione di rifiuti, ma anche una concorrenza globale per le risorse naturali. Le reti globali possono diffondersi più di materiali, prodotti e inquinanti: partendo dal settore finanziario in un determinato paese, una crisi può estendersi in tutto il mondo, causando altresì stagnazioni e contrazioni economiche per anni.

Per di più è chiaro che i vantaggi della crescita economica non sono suddivisi in modo equo a livello globale. I livelli di reddito variano notevolmente tra e all’interno dei vari paesi, regioni e città. Anche in Europa, dove il tenore di vita supera di gran lunga la media mondiale, esistono comunità e gruppi di persone che vivono con redditi inferiori alla soglia di povertà. Purtroppo, alcune di queste comunità e persone sono anche più vulnerabili ai rischi ambientali. Per esse, infatti, le probabilità di vivere in aree piu’ esposte all’inquinamento atmosferico e alle inondazioni, nonché di vivere in case dotate di un isolamento insufficiente a proteggerle da temperature estreme, sono maggiori. Le comunita’ che usufruiscono dei vantaggi non sono necessariamente quelli che sostengono i costi.

Se le tendenze attuali dovessere continuare, indipendentemente dal paese e dal livello di reddito, le generazioni future si troveranno a dover affrontare una situazione caratterizzata da temperature ed eventi meteorologici più estremi, riduzione bella biodiversita’, maggiore scarsità di risorse e più elevati livelli di inquinamento. In quest’ottica non sorprende il fatto che migliaia di giovani europei stiano manifestando per le strade, esortando i responsabili politici ad adottare provvedimenti più ambiziosi ed efficaci volti a mitigare i cambiamenti climatici.

La possibilità di creare un futuro diverso

Negli ultimi 40 anni l’Europa ha attuato politiche intese ad affrontare problemi specifici, quali l’inquinamento atmosferico e idrico, raggiungendo talvolta notevoli risultati: i cittadini europei possono beneficiare di aria e acque di balneazione più pulite; si ricicla una maggiore quantità di rifiuti urbani; il numero di aree terrestri e marine protette mostra un continuo incremento; i livelli di emissioni di gas a effetto serra nell’Unione europea risultano ridotti rispetto a quelli del 1990; sono stati investiti miliardi di euro a favore di città più vivibili e mobilità sostenibile; l’energia generata da fonti rinnovabili è aumentata in modo esponenziale, ecc.

Ora anche le nostre conoscenze e la nostra comprensione dell’ambiente si sono ampliate, sottolineando il fatto che le persone, l’ambiente e l’economia formano tutti parte dello stesso sistema. Sin dalla sua istituzione, avvenuta 25 anni fa, l’Agenzia Europea dell’Ambiente cerca di correlare e sviluppare questi ambiti di conoscenza allo scopo di migliorare la nostra comprensione sistemica. Le persone non possono vivere bene se l’ambiente e l’economia versano in cattive condizioni. Le tensioni sociali continueranno ad essere alimentate dalla disparità nella ripartizione dei benefici, quali ricchezza economica e aria più pulita, e dei costi, che includono l’inquinamento e una perdita della resa dovuta alla siccità.

Si tratta di fatti difficili da accettare. Allo stesso tempo, può risultare difficile modificare le abitudini e le preferenze dei consumatori nonché le strutture digovernanceben consolidate. Eppure, malgrado l’entità del compito che ci attende, è ancora possibile costruire un futuro sostenibile. Ciò implica un’interruzione delle pratiche attuali quali, ad esempio, il taglio delle sovvenzioni dannose per l’ambiente, l’eliminazione graduale e il divieto di tecnologie inquinanti, favorendo nel contempo alternative sostenibili e supportando le comunità colpite dal cambiamento. Un’economia circolare a zero emissioni di carbonio può ridurre l’impatto sul nostro capitale naturale limitando inoltre l’aumento delle temperature globali. Cambiando rotta saremo costretti a modificare anche le nostre abitudini e i nostri comportamenti, come le  nostre modalità di spostamento e le abitudini alimentari. Le conoscenze necessarie per guidare il passaggio verso una sostenibilità a lungo termine esistono. In aggiunta è possibile contare su un crescente sostegno pubblico per realizzare il cambiamento che ora, da parte nostra, richiede assunzione di responsabilità e procedure accelerate.

Hans Bruyninckx

Direttore esecutivo dell’AEA

Editoriale pubblicato nel numero di marzo 2019 della EEA Newsletter 01/2019.

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