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Inquinamento dell’aria in Europa: livelli ancora superiori alla soglia di sicurezza, soprattutto per i bambini

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Notizie Pubblicato 14/09/2023 Ultima modifica 14/09/2023
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Secondo le valutazioni sulla qualità dell’aria pubblicate oggi dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), occorre fare di più per proteggere la salute dei bambini e degli adolescenti dagli effetti negativi dell’inquinamento dell’aria, che provoca ogni anno oltre 1 200 morti premature nella fascia di età sotto i 18 anni in Europa e aumenta significativamente il rischio di malattie nelle fasce di età successive. Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, i livelli dei principali inquinanti atmosferici in molti paesi europei rimangono ostinatamente al di sopra delle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità, soprattutto nell’Europa centro-orientale e in Italia.

I livelli di inquinamento dell’aria in tutta Europa sono ancora in salubri e le politiche europee in materia di qualità dell’aria dovrebbero mirare a proteggere tutti i cittadini , ma soprattutto i più giovani , che sono i più vulnerabili agli impatti sulla salute dell’inquinamento dell’aria . È urgente continuare a rafforzare le misure a livello europeo, nazionale e locale per proteggerli , perché non possono farlo da soli . Il modo più sicuro per tenerli al sicuro è rendere l’aria che respiriamo tutti più pulita .  

Hans Bruyninckx, Direttore esecutivo dell’AEA

Sebbene le emissioni dei principali inquinanti atmosferici siano diminuite negli ultimi decenni, i livelli di inquinamento dell’aria in Europa rimangono superiori alla soglia di sicurezza. I bambini e gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento dell’aria perché i loro organismi, organi e sistemi immunitari sono ancora in fase di sviluppo. Tale forma di inquinamento danneggia la salute durante l’infanzia e aumenta il rischio di malattie in età avanzata, secondo la nota informativa dell’AEA «Air pollution and children’s health» (Inquinamento dell’aria e salute dei bambini). 

Si stima che causi oltre 1 200 morti premature ogni anno tra i minori di 18 anni nei 32 paesi membri dell’AEA. Sebbene i decessi prematuri in questa fascia d’età si attestino a bassi livelli rispetto al totale della popolazione europea stimato dall’AEA ogni anno, rappresentano pur sempre una perdita in termini di future potenzialità e comportano un onere significativo sotto forma di malattie croniche, sia nell’infanzia che più avanti nella vita. 

La funzione e lo sviluppo polmonare dei bambini sono influenzati dall’inquinamento dell’aria, in particolare da quello causato da ozono e biossido di azoto (NO2) nel breve termine, e dal particolato fine (PM2,5) nel lungo termine. L’esposizione materna all’inquinamento dell’aria durante la gravidanza è legata al basso peso alla nascita e al rischio di parto prematuro. Dopo la nascita, l’inquinamento dell’aria aumenta il rischio di diversi problemi di salute, tra cui asma, riduzione della funzionalità polmonare, infezioni respiratorie e allergie. Inoltre, può aggravare patologie croniche come l’asma, che colpisce il 9 % dei bambini e degli adolescenti in Europa, oltre ad aumentare il rischio di altre malattie croniche in età adulta. 

Fino a quando l’inquinamento dell’aria non sarà ridotto a livelli complessivamente sicuri, il miglioramento della qualità dell’aria in ambienti come le scuole e gli asili e durante attività come gli spostamenti quotidiani casa-scuola e lo sport può contribuire a ridurre l’esposizione dei bambini. 


Aggiornamento del monitoraggio dell’AEA per il 2022: i livelli di inquinamento dell’aria rimangono costantemente elevati 

Nel 2021 oltre il 90 % della popolazione urbana dell’UE è stato esposto a livelli nocivi di biossido di azoto, ozono e particolato fine (PM2,5). 

Il PM2,5 è uno degli inquinanti più dannosi per la salute umana; l’esposizione a a questo tipo di particolato è una delle principali cause di ictus, cancro e malattie respiratorie. Nel 2021 il 97 % della popolazione urbana era esposta a concentrazioni di PM2,5 superiori alle linee guida annuali dell’OMS per il 2021 di 5 µg (microgrammi) /m3. 

Secondo i dati preliminari del 2022, l’Europa centro-orientale e l’Italia hanno riportato le concentrazioni più elevate di PM2,5, principalmente a causa dell’uso di combustibili solidi come il carbone per il riscaldamento domestico e nell’industria. 

La nota informativa dell’AEA «Europe’s Air Quality status 2023» (Lo stato della qualità dell’aria in Europa nel 2023) presenta le concentrazioni di inquinanti atmosferici regolamentati nel 2021 e nel 2022, in relazione sia agli standard di qualità dell’aria dell’UE sia ai livelli delle linee guida dell’OMS del 2021. 


Quanto è pulita la tua città? Le città portoghesi e svedesi si collocano ai primi posti 

Faro, in Portogallo, e le città svedesi di Umeå e Uppsala sono state classificate come le città europee più pulite. Queste cittàhanno registrato i livelli medi più bassi di particolato fine (PM2,5) negli ultimi due anni civili, secondo il visualizzatore aggiornato dell’AEA della qualità dell’aria nelle città. Le città sono classificate dalla più pulita alla più inquinata sulla base dei livelli medi di particolato fine a lungo termine. 


 

Contesto 

Nell’ambito del piano d’azione per l’inquinamento zero del Green Deal europeo, la Commissione europea ha fissato per il 2030 l’obiettivo di ridurre di almeno il 55 % il numero di decessi prematuri causati dal PM2,5 (uno dei principali inquinanti atmosferici) rispetto ai livelli del 2005. A tal fine, nel 2022 la Commissione europea ha pubblicato una proposta di revisione delle direttive sulla qualità dell’aria ambiente, con l’obiettivo, tra l’altro, di un migliore allineamento degli standard di qualità dell’aria alle raccomandazioni dell’OMS. 

Le valutazioni della qualità dell’aria dell’AEA evidenziano gli inquinanti ritenuti più dannosi per la salute umana o che superano più frequentemente gli standard di qualità dell’aria dell’UE e i livelli di cui alle linee guida dell’OMS. Le concentrazioni sono ottenute da misurazioni effettuate in oltre 4 500 stazioni di monitoraggio in tutta Europa, ufficialmente segnalate all’AEA dai suoi paesi membri e dagli altri paesi cooperanti . 

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