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Ondate di calore senza precedenti, come quelle verificatesi quest’anno, rappresentano per la popolazione europea la più grande e concreta minaccia direttamente correlata ai cambiamenti climatici. Le malattie i decessi dovuti alle ondate di calore sono già numerosi. In mancanza di misure di attenuazione e adattamento al cambiamento climatico, questi numeri sono destinati a crescere. Secondo una relazione pubblicata oggi dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) i piani di azione per la tutela della salute dagli effetti del clima, il rinverdimento urbano, la migliore progettazione edilizia e l’adeguamento dell’orario di lavoro possono contribuire a proteggere meglio le fasce più vulnerabili della società.
Pubblicato: 21/03/2023
La Commissione europea pubblica oggi la prima relazione «Monitoraggio e prospettive sull’inquinamento zero», che definisce la via da seguire per avere aria, acqua e suolo pu' puliti. La relazione della Commissione, insieme alla valutazione di monitoraggio dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), mostra che le politiche dell’UE hanno contribuito a ridurre l’inquinamento atmosferico e quello causato dai pesticidi. Tuttavia, in altri settori, come il rumore nocivo, l’inquinamento da nutrienti o la produzione di rifiuti urbani, i problemi persistono. I risultati evidenziano che, nel complesso, è necessaria un’azione molto più incisiva, affinché l’UE possa raggiungere gli obiettivi di inquinamento zero per il 2030, con l’adozione di nuove leggi antinquinamento e una migliore attuazione di quelle già esistenti.
La qualità dell'aria in Europa continua a migliorare e il numero di persone che muoiono precocemente o si ammalano a causa dell'inquinamento atmosferico è in calo. Tuttavia, secondo l'analisi dell'Agenzia Europea dell'Ambiente (AEA), pubblicata oggi, l'inquinamento atmosferico è ancora il maggiore rischio ambientale per la salute in Europa e sono necessarie misure più ambiziose per rispettare le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). È quanto emerge dall’ultima analisi dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), pubblicata oggi.
La qualità dell’aria in Europa sta migliorando. Ciononostante l’aria inquinata continua a peggiorare la salute degli individui e a causare morti evitabili, soprattutto nelle città. La buona notizia è che soluzioni più pulite per i trasporti, il riscaldamento, l’industria e l’agricoltura possono essere utili.
Ondate di calore, siccità, incendi boschivi e inondazioni in un clima che cambia incidono sempre più sulla nostra salute e sul nostro benessere. L’UE incentiva le azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici a livello nazionale, delle città e dei comuni. Tali misure ci aiuteranno a resistere agli eventi meteorologici estremi in futuro?
Ondate di calore senza precedenti, come quelle verificatesi quest’anno, rappresentano per la popolazione europea la più grande e concreta minaccia direttamente correlata ai cambiamenti climatici. Le malattie i decessi dovuti alle ondate di calore sono già numerosi. In mancanza di misure di attenuazione e adattamento al cambiamento climatico, questi numeri sono destinati a crescere. Secondo una relazione pubblicata oggi dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) i piani di azione per la tutela della salute dagli effetti del clima, il rinverdimento urbano, la migliore progettazione edilizia e l’adeguamento dell’orario di lavoro possono contribuire a proteggere meglio le fasce più vulnerabili della società.
La Commissione europea pubblica oggi la prima relazione «Monitoraggio e prospettive sull’inquinamento zero», che definisce la via da seguire per avere aria, acqua e suolo pu' puliti. La relazione della Commissione, insieme alla valutazione di monitoraggio dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), mostra che le politiche dell’UE hanno contribuito a ridurre l’inquinamento atmosferico e quello causato dai pesticidi. Tuttavia, in altri settori, come il rumore nocivo, l’inquinamento da nutrienti o la produzione di rifiuti urbani, i problemi persistono. I risultati evidenziano che, nel complesso, è necessaria un’azione molto più incisiva, affinché l’UE possa raggiungere gli obiettivi di inquinamento zero per il 2030, con l’adozione di nuove leggi antinquinamento e una migliore attuazione di quelle già esistenti.
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