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Definire il futuro dell’energia in Europa: pulita, intelligente e rinnovabile

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Article Pubblicato 25/09/2017 Ultima modifica 21/03/2023
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La qualità della nostra vita dipende, tra le altre cose, da un approvvigionamento energetico affidabile a prezzi accessibili. Usiamo l’energia per riscaldare e rinfrescare le nostre case, per cucinare e conservare i nostri cibi, per viaggiare e costruire scuole, ospedali e strade. Usiamo apparecchi e macchinari per svolgere numerose attività che contribuiscono alla nostra salute e al nostro benessere, e questi richiedono energia. Bruciamo ancora combustibili fossili per ottenere la maggior parte dell’energia che impieghiamo; inoltre, una parte considerevole di questa energia viene consumata non solo durante l’utilizzo finale, ma anche dai processi trasformazione precedenti.

La combustione di combustibili fossili riguarda tutti noi, in un modo o nell’altro: rilascia inquinanti nell’atmosfera ed è nociva per la nostra salute, oltre a rilasciare anche gas a effetto serra e contribuire al cambiamento climatico, causando tempeste, inondazioni e ondate di caldo sempre più intensi. La nostra dipendenza dai combustibili fossili può alterare i livelli di pH degli oceani, consumare l’ossigeno disciolto nei laghi e incidere sui rendimenti dei raccolti.

È chiaro che l’energia sia necessaria, ma necessariamente deve essere ricavata dalla combustione di combustibili fossili. È giunto per noi il momento di prendere una decisione fondamentale: da una parte abbiamo l’impatto negativo delle nostre scelte, dall’altra le opportunità offerte dalle fonti di energia pulita. Possiamo scegliere di protrarre la nostra dipendenza dai combustibili fossili, con la conseguenza di accrescere il loro impatto sulla nostra salute e sul nostro pianeta, oppure decidere di adottare opzioni nuove e più pulite su cui investire, abbandonando alcune delle nostre preferenze e abitudini attuali. Ciò potrebbe comportare l’elettrificazione di tutti i veicoli stradali nei prossimi decenni, la copertura di tutti i tetti con tegole solari, l’isolamento termico di tutti gli edifici per evitare perdite di calore e una progettazione tale da rendere tutti i prodotti maggiormente durevoli e facili da riutilizzare e riciclare. Ne potrebbe conseguire anche un taglio dei sussidi per i combustibili fossili. Molti paesi continuano a sovvenzionarli, nonostante le ripetute promesse e gli inviti rivolti alle piattaforme internazionali affinché eliminino progressivamente tali sussidi entro un decennio.

Negli ultimi dieci anni l’impegno politico per porre un freno alle emissioni di gas a effetto serra a livello globale si è intensificato, culminando nel dicembre 2015 con l’accordo di Parigi; anche nei paesi dove i leader politici sono scettici sugli sforzi globali, autorità locali e regionali, aziende, investitori e cittadini si stanno facendo avanti, impegnandosi a favore di un mondo a basse emissioni di carbonio. Analogamente, nell’ultimo decennio, la comunità di ricerca e le imprese hanno sviluppato innovazioni che hanno incrementato la produzione solare ed eolica al di là delle più rosee aspettative. Grazie agli sviluppi tecnologici e ad un efficace sostegno politico, che comprende incentivi finanziari, l’elettricità prodotta dall’energia eolica e solare ha potuto competere, in termini di prezzi, con l’elettricità prodotta da altre fonti.

Di conseguenza, aumenta la parte di fabbisogno energetico europeo soddisfatta da fonti di energia pulita e rinnovabile. L’energia rinnovabile è stata e sarà determinante, non solo per conseguire gli obiettivi europei climatici ed energetici a lungo termine, ma anche per tutelare l’ambiente e la salute umana.

Produzione, stoccaggio, trasporto e conservazione dell’energia

Malgrado questi segnali positivi, ci sono ancora sfide chiave cui dobbiamo far fronte per aumentare la produzione di energia rinnovabile e ridurre via via la nostra dipendenza dai combustibili fossili. Il sole fornisce al nostro pianeta grandi quantità di energia pulita; tuttavia, non siamo ancora in grado di produrre, immagazzinare e trasportare quest’energia in misura sufficiente da poterla utilizzare quando e dove ci occorre.

È molto di più d’una sfida tecnologica: si tratta di un modo diverso di generare e utilizzare l’energia, passando da un numero assai ridotto di grandi produttori che prediligono determinati combustibili a una produzione d’energia maggiormente decentrata a cura di molti produttori che si avvalgono del potenziale locale in materia di energia rinnovabile. Una capacità di produzione decentrata e diffusa può inoltre favorire la sicurezza energetica europea e permettere di trasportare l’eccedenza da regioni ricche di energia ad altre che ne soffrono la carenza. A livello locale, grazie a questo nuovo approccio le famiglie potrebbero diventare produttori di energia, vendendo la loro produzione in eccesso ai vicini mediante reti intelligenti; a livello regionale, nazionale ed europeo, invece, comporterebbe un collegamento tra le reti energetiche e le parti interessate.

L’efficienza energetica (e l’efficienza delle risorse in generale) è una componente fondamentale anche per gli obiettivi europei di sostenibilità nel lungo termine. Generalmente solo una parte dell’energia iniziale viene effettivamente impiegata per fornire prodotti e servizi e contribuire alla qualità della nostra vita. Il progresso tecnologico, il miglioramento dell’isolamento termico degli edifici, le reti intelligenti, le norme e le etichette in materia di efficienza energetica e, soprattutto, una condotta intelligente da parte dei consumatori di energia (ossia di tutti noi) possono contribuire a ridurre al minimo le perdite di energia.

Alcuni settori, ad esempio quello dei trasporti, potrebbero trovarsi in difficoltà maggiore rispetto ad altri nella transizione verso alternative energetiche più pulite. Nel trasporto su strada, l’elettricità generata dalle fonti rinnovabili può diventare un’alternativa sostenibile ai combustibili fossili, ma è necessario sviluppare le infrastrutture di conseguenza, realizzando per esempio una rete di stazioni di ricarica. Anche i biocarburanti possono contribuire alla riduzione del consumo di combustibili fossili nei trasporti, ma occorre valutare i loro vantaggi complessivi rispetto ad alcuni fattori, tra cui le pressioni potenziali sull’uso dell’acqua e del suolo durante la produzione.

Energia pulita in corso di realizzazione

Nonostante alcuni problemi, in Europa la transizione verso l’energia pulita è già una realtà. Proprietari di immobili, città, aziende, autorità regionali, i governi nazionali e l’Unione europea (UE) stanno intervenendo attraverso la costruzione di reti intelligenti, l’installazione di centrali solari ed eoliche, l’investimento nell’innovazione e l’adozione di norme ed etichette. Alcune città  un tempo note per le loro miniere di carbone, stanno adottando le innovazioni e le fonti di energia rinnovabili nel tentativo di far fronte, nel corso di questo processo, alla disoccupazione pluridecennale che le affligge. In Europa il settore dell’energia rinnovabile ha continuato a crescere nonostante la recessione economica del 2008 e ora sta dando lavoro a più di un milione di persone e i ricercatori stanno esaminando le modalità di produzione di energia da fonte solare e dallo sfruttamento delle maree. Tuttavia, questi sforzi e queste iniziative su scala ridotta devono godere di una diffusione molto più ampia nel continente e a livello di settori economici.

Strada facendo, sarà necessario rispondere ad alcune domande complesse: come sostenere, per esempio, le comunità che saranno interessate dalla riconfigurazione della loro economia in seguito all’abbandono di tecnologie e attività insostenibili? Si possono considerare pulite tutte le fonti di energia rinnovabile nel lungo periodo? Dovremo ricorrere ad alcune tecnologie-ponte nel breve e nel medio termine?

Come avviene per ogni cambiamento fondamentale, questa transizione, sostenuta da obiettivi strategici nel lungo termine e misure di sostegno, richiederà tempo e risorse. Ci vorranno decenni per rendere pulite e intelligenti l’intera infrastruttura e la capacità di generazione di energia. La forza lavoro europea dovrà inoltre acquisire nuove competenze professionali, soprattutto nelle comunità che dipendono in larga misura da combustibili fossili come il carbone. Per di più, nei prossimi decenni le scelte e le decisioni di investimento che stiamo adottando oggi ci vincoleranno ad un determinato percorso.

In un mondo in cui si prevede un aumento del fabbisogno globale di energia e di risorse naturali, oltre all’intensificazione degli effetti dei cambiamenti climatici, c’è solo un’opzione praticabile. È per questo che l’UE si sta impegnando: un’economia circolare a basse emissioni di carbonio, un’Unione dell’energia incentrata sulle fonti rinnovabili, sull’efficienza energetica, sulla sicurezza e sull’accessibilità economica, il tutto con l’aiuto di fondi che investono nelle infrastrutture, nelle nuove competenze e nell’innovazione.

Hans Bruyninckx EEA Executive Director

Hans Bruyninckx

Direttore esecutivo AEA

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