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Inquinamento zero: gli obiettivi per il 2030 sono raggiungibili ma necessaria un’azione più incisiva

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Notizie Pubblicato 21/03/2023 Ultima modifica 03/08/2023
6 min read
La Commissione europea pubblica oggi la prima relazione «Monitoraggio e prospettive sull’inquinamento zero», che definisce la via da seguire per avere aria, acqua e suolo pu' puliti. La relazione della Commissione, insieme alla valutazione di monitoraggio dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), mostra che le politiche dell’UE hanno contribuito a ridurre l’inquinamento atmosferico e quello causato dai pesticidi. Tuttavia, in altri settori, come il rumore nocivo, l’inquinamento da nutrienti o la produzione di rifiuti urbani, i problemi persistono. I risultati evidenziano che, nel complesso, è necessaria un’azione molto più incisiva, affinché l’UE possa raggiungere gli obiettivi di inquinamento zero per il 2030, con l’adozione di nuove leggi antinquinamento e una migliore attuazione di quelle già esistenti.

Più vicini gli obiettivi per il 2030 ma livelli di inquinamento ancora troppo elevati

Per quanto riguarda i progressi verso il conseguimento dei sei obiettivi di «inquinamento zero» il quadro non è uniforme. L’inquinamento da pesticidi, antimicrobici e rifiuti marini sta diminuendo. Non sono sta fatti  invece grandi progressi per quanto concerne l’inquinamento acustico, quello da nutrienti e i rifiuti. D’altro canto, i tassi complessivamente elevati di conformità con le norme dell’UE in materia di inquinamento delle acque potabili e di balneazione (rispettivamente > 99 % e > 93 %) sono incoraggianti. La maggior parte degli obiettivi potrà essere raggiunta entro il 2030 se saranno compiuti ulteriori sforzi.

Tuttavia, gli attuali livelli di inquinamento rimangono troppo elevati: oltre il 10 % dei decessi prematuri registrati nell’UE ogni anno è ancora legato all’inquinamento ambientale. Tale situazione è riconducibile principalmente all’inquinamento atmosferico, ma anche all’inquinamento acustico e all’esposizione a sostanze chimiche, probabilmente Sottostimata. L’inquinamento danneggia anche la biodiversità. Esistono differenze significative tra gli Stati membri, con livelli di mortalità prematura intorno al 5-6 % nell’Europa settentrionale e intorno al 12-14 % nell’Europa meridionale e orientale.

Ad oggi la Commissione ha realizzato integralmente o in parte tutte le 33 azioni annunciate nel piano d’azione per l’inquinamento zero del 2021. Affinché queste azioni abbiano un impatto, la relazione della Commissione invita a concordare e adottare in tempi rapidi le proposte legislative e a migliorare l’attuazione di quelle già esistenti a livello locale, nazionale e transfrontaliero. In particolare, la relazione rileva che, se l’UE attuasse tutte le misure più rilevanti proposte dalla Commissione, il numero di decessi prematuri dovuti all’inquinamento atmosferico potrebbe diminuire fino al 66 % nel 2030 rispetto al 2005, mentre i benefici delle misure a favore di un’aria pulita supererebbero i costi e porterebbero a un aumento complessivo del PIL. La relazione sottolinea inoltre l’importanza di promuovere iniziative globali e di sostenere i Paesi terzi nei loro sforzi di riduzione dell’inquinamento.

Il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, Frans Timmermans, ha dichiarato:

«Ancora una volta le prove oggi presentate ci dimostrano che i vantaggi delle azioni a favore di aria, acqua e suolo puliti sono di gran lunga superiori agli investimenti. Tali azioni rispecchiano anche la volontà dei cittadini, visto che oltre l’80 % esprime preoccupazione per i problemi di salute e ambientali causati dall’inquinamento».

Il commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha affermato:

«Oggi presentiamo prove convincenti sui risultati di un’azione ambiziosa per ridurre l’inquinamento. Le relazioni mostrano che le aspirazioni dell’UE in materia di inquinamento zero sono realistiche e realizzabili, ma solo a condizione di accelerare l’adozione di proposte legislative legate all’inquinamento e di migliorare l’attuazione delle leggi dell’UE già esistenti in materia. Mi auguro che le relazioni odierne contribuiscano anche a convincere i nostri partner mondiali a concordare obiettivi altrettanto ambiziosi nel contesto dei prossimi negoziati della COP 15 sulla biodiversità».

Il direttore esecutivo dell’Agenzia europea dell’ambiente, Hans Bruyninckx, ha aggiunto:

Dalla prima relazione di monitoraggio dell’AEA sull’inquinamento zero emerge che l’Europa sta compiendo progressi nella riduzione e nella prevenzione dell’inquinamento in settori fondamentali, come quelli dell’aria, delle acque di balneazione e dell’acqua potabile, e sta utilizzando meno pesticidi pericolosi. Tuttavia, al fine di realizzare la nostra visione per il 2050, dobbiamo fare passi avanti nella riduzione dei nutrienti in eccesso nell’ambiente e dell’impatto del rumore e delle sostanze chimiche sulla salute, nonché nell’individuazione più precoce dei problemi emergenti.

Si veda la relazione dell’AEA relativa alla valutazione di monitoraggio sull’inquinamento zero pubblicata sul web.

La valutazione di monitoraggio dell’AEA delinea un quadro disomogeneo

  • Sono stati compiuti notevoli progressi nella riduzione dell’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute, con un calo del 45 % dei decessi prematuri dal 2005. Se questa tendenza continuerà, l’UE avrà buone possibilità di raggiungere l’obiettivo di una diminuzione del 55 %.
  • La superficie terrestre colpita negativamente dall’inquinamento atmosferico si èdiminuita  del 12 % dal 2005. Se questa tendenza continua, l’UE non conseguirà l’obiettivo di una riduzione del 25 %.
  • Sono stati compiuti progressi limitati nella riduzione delle perdite di nutrienti rispetto al periodo di riferimento 2012-2015. Sulla base dei modesti sviluppi ottenuti finora, l’UE non è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di una diminuzione del 50 %.
  • L’uso e il rischio dei pesticidi sono diminuiti del 14 % rispetto al periodo di riferimento 2015-2017, mentre l’utilizzo dei pesticidi più pericolosi è sceso del 26 %. Considerando questa recente evoluzione, l’UE sarà in grado di conseguire l’obiettivo di ridurre del 50 % l’uso e il rischio dei pesticidi e l’utilizzo dei pesticidi più pericolosi.
  • Le vendite di antimicrobici veterinari sono diminuite del 18 % dal 2018. Se questa tendenza continuerà, l’UE avrà buone possibilità di raggiungere l’obiettivo di una riduzione del 50 %.
  • La percentuale di persone che risentono negativamente del rumore dei trasporti non ha evidenziato un calo significativo tra il 2012 e il 2017. Poiché non vi sono indicazioni di un abbassamento rilevante dei livelli di rumore da allora, è improbabile che l’UE riesca a raggiungere l’obiettivo di ridurre del 30 % la percentuale di persone con disturbi cronici associati al rumore dei trasporti.
  • Secondo un’analisi provvisoria, la quantità di rifiuti di plastica in mare è diminuita negli ultimi anni. Sebbene ciò sia incoraggiante, sono necessari dati coerenti e completi a livello dell’UE per valutare i progressi verso gli obiettivi di riduzione del 50 % dei rifiuti di plastica in mare e del 30 % del rilascio di microplastiche nell’ambiente.
  • La produzione complessiva di rifiuti è aumentata lentamente tra il 2010 e il 2018, con  un forte calo nel 2020 per effetto della pandemia. La produzione di rifiuti urbani residui (rifiuti non riciclati né riutilizzati) è rimasta stabile dal 2016. Se questi flussi di rifiuti non diminuiranno in misura significativa nei prossimi anni, l’UE non riuscirà a raggiungere gli obiettivi di una riduzione rilevante della produzione complessiva di rifiuti e di un calo del 50 % dei rifiuti urbani residui.

Contesto

La relazione odierna della Commissione europea si basa su un’analisi approfondita dell’Agenzia europea dell’ambiente per la parte relativa al monitoraggio e include un contributo del Centro Comune di Ricerca per la parte relativa alle prospettive. La valutazione di monitoraggio sull’inquinamento zero, preparata dall’Agenzia europea dell’ambiente e pubblicata sul web, presenta un’analisi trasversale dell’inquinamento, incentrata sui temi della produzione, del consumo, della salute e degli ecosistemi.

L’inquinamento è la principale causa ambientale di molteplici malattie mentali e fisiche, nonché di decessi prematuri, soprattutto tra bambini, persone con determinate patologie e anziani. Inoltre, è una delle cinque principali minacce per la biodiversità.

Nell’ambito del piano d’azione per l’inquinamento zero, la Commissione ha varato nove iniziative faro e 33 azioni specifiche per prevenire e ridurre l’inquinamento, da ultimo il pacchetto «inquinamento zero» per un’aria e un’acqua più pulite.

Tutte le relazioni saranno discusse in occasione della prossima conferenza delle parti interessate sull’inquinamento zero, che si terrà il 14 dicembre 2022.

La valutazione di monitoraggio e delle prospettive fungerà da punto di partenza per le future revisioni dei progressi che l’AEA condurrà (la prossima nel 2024) per assistere la Commissione europea e gli Stati membri nel raggiungimento degli obiettivi. Inoltre, orienterà le future politiche volte a sostenere l’ambizione in materia di inquinamento zero al fine di ridurre l'inquinamento in misura tale da non rappresentare più un rischio per la salute umana e l'ambiente entro il 2050. 

 

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