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See all EU institutions and bodiesFate qualcosa per il nostro pianeta, stampa questa pagina solo se necessario. Anche una piccola azione può fare una differenza enorme quando milioni di persone lo fanno!
L’uso del bisfenolo A (BPA), una sostanza chimica di sintesi presente in molti contenitori alimentari di plastica e metallo e in altri prodotti di consumo e l’esposizione della popolazione a tale composto sono motivo di crescente preoccupazione per molti in Europa. Abbiamo consultato Magnus Løfstedt, esperto dell’AEA su sostanze chimiche, ambiente e salute, per saperne di più sulla nota informativa recentemente pubblicata dall’AEA in merito ai rischi associati al bisfenolo A.
Dagli incendi boschivi alle inondazioni disastrose che hanno colpito l’Europa meridionale, l’estate del 2023 passerà alla storia per i fenomeni meteorologici estremi che l’hanno caratterizzata. In che misura siamo preparati ad affrontare questi eventi e le loro conseguenze? Le incessanti ondate di calore che hanno investito milioni di europei in tutto il continente, gli incendi boschivi e le improvvise inondazioni che hanno danneggiato molte comunità richiedono un’azione ancora più ambiziosa, che favorisca l’adattamento a una nuova realtà e acceleri la transizione verso la sostenibilità.
La natura è alla base della nostra salute e del nostro benessere. Essa ci offre aria pulita, acqua, cibo, materie prime e uno spazio per lo svago. Trascorrere del tempo immersi nella natura fa bene alla nostra salute mentale. Se non ci prendiamo cura del pianeta, del suo clima e dei suoi ecosistemi, compromettiamo il funzionamento delle nostre società, peggioriamo le nostre vite e, forse più direttamente, danneggiamo il nostro stesso benessere.
L’acqua pulita è fondamentale per la natura, la salute e il benessere delle persone. Si tratta inoltre di una risorsa importante per molti settori economici. A causa dell’eccessivo sfruttamento delle risorse e dei cambiamenti climatici, molte aree in Europa soffrono sempre più di carenza idrica. Al contempo, l’inquinamento esercita un’ulteriore pressione su questa risorsa finita.
La qualità dell’aria in Europa sta migliorando. Ciononostante l’aria inquinata continua a peggiorare la salute degli individui e a causare morti evitabili, soprattutto nelle città. La buona notizia è che soluzioni più pulite per i trasporti, il riscaldamento, l’industria e l’agricoltura possono essere utili.
Siamo circondati dal rumore. Le sirene dei veicoli ad alto volume, le automobili in autostrada, gli aerei in volo: il rumore è presente nelle nostre vite come mai prima d’ora. Ciò che forse molti non sanno è che l’esposizione a lungo termine al rumore del traffico è molto più che un disturbo: causa danni alla nostra salute sia fisica che mentale.
Ondate di calore, siccità, incendi boschivi e inondazioni in un clima che cambia incidono sempre più sulla nostra salute e sul nostro benessere. L’UE incentiva le azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici a livello nazionale, delle città e dei comuni. Tali misure ci aiuteranno a resistere agli eventi meteorologici estremi in futuro?
Le sostanze chimiche sono ovunque. Le rocce, i mari, l’aria, le piante, gli animali e noi esseri umani siamo composti da elementi chimici. La buona notizia è che non tutte le sostanze chimiche sono tossiche. La cattiva notizia è che alcune di esse lo sono. Fortunatamente l’Europa si è impegnata per ridurre i danni provocati dalle sostanze chimiche pericolose.
L’atlante europeo dell’ambiente e della salute dell’AEA è una raccolta di dati e mappe che mostrano le informazioni chiave sulla qualità dell’ambiente e sui rischi in tutta Europa. Abbiamo intervistato Gerardo Sanchez, un esperto dell’AEA in materia di ambiente, salute e benessere, riguardo all’atlante e ai soggetti che possono trarne beneficio.
Siamo circondati da sostanze chimiche pericolose. Jerker Ligthart di ChemSec, una ONG svedese, il cui obiettivo è accelerare la transizione verso un mondo privo di sostanze chimiche pericolose, ha affrontato, tra i vari argomenti, quelli relativi ad alternative più sicure, alle sostanze chimiche in un’economia circolare e alle modalità con cui la conoscenza e la regolamentazione possono contribuire a plasmare le decisioni di consumatori e investitori.
I cittadini sono sempre più consapevoli dell’impatto dei loro consumi sulla natura e sul clima. Una delle principali categorie in cui rientrano tali consumi è quella dell’abbigliamento e di altri prodotti tessili. Abbiamo parlato con Lars Mortensen, esperto dell’AEA in materia di economia circolare, consumo e produzione, che si è occupato di diverse valutazioni dei prodotti tessili e del loro impatto sull’ambiente.
1972: ricordo di essere rientrato a casa con mio padre dalla fiera del libro di Anversa pieno di volumi. Ne conservo ancora tre: uno sulle specie minacciate, uno sui limiti alla crescita e l’Atlante del mondo di Times. Nel corso degli anni mio padre ha continuato a stimolare la mia curiosità nei confronti della natura, un mondo molto più grande di quello che ci circonda nell’immediato, e del tipo di scienza che apriva dibattiti cruciali sul futuro della società.
L’Europa si muove verso un futuro di energia a basse emissioni di carbonio. Il 2020 ha costituito un traguardo importante, dal momento che l’UE ha raggiunto i suoi primi tre obiettivi in materia di clima ed energia: riduzione del 20 % delle emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990, incremento al 20 % della quota di energia rinnovabile utilizzata e miglioramento del 20 % dell’efficienza energetica.
Il Green Deal europeo pone l’accento sulla necessità di non lasciare indietro nessuno, assicurare una transizione giusta e creare un’economia più moderna, efficiente nell’impiego delle risorse e competitiva. Cosa significa, in pratica, una transizione socialmente giusta? Ne abbiamo parlato con Jorge Cabrita, dirigente di ricerca presso Eurofound.
La Banca europea per gli investimenti (BEI) è l’istituzione finanziaria multilaterale più grande del mondo e una delle maggiori erogatrici di finanziamenti per il clima in forma di sovvenzioni, prestiti e garanzie. Abbiamo intervistato Eva Mayerhofer, specialista capo in materia di biodiversità e ambiente presso la BEI, in merito alle sfide e alle opportunità per accelerare la transizione ecologica europea attraverso il finanziamento sostenibile.
L’Europa soddisfa una quota crescente del proprio fabbisogno energetico attraverso le fonti rinnovabili ma, allo stesso tempo, è ancora dipendente dal petrolio e dal gas. Con i prezzi dell’energia in rapida evoluzione, le preoccupazioni per il riscaldamento domestico in inverno e l’impegno a ridurre le emissioni di gas serra, diventa necessario risparmiare energia, diversificarne le fonti, accelerare il passaggio alle rinnovabili e offrire sostegno ai più vulnerabili.
Le società dipendono, sotto diversi aspetti, dalla movimentazione di persone e merci da un luogo all’altro in modo economico ed efficiente. Il commercio internazionale ci consente di accedere a prodotti e mercati esteri. Le persone necessitano di mezzi per andare a scuola, al lavoro e svolgere altre attività. Il trasporto è una parte essenziale del nostro modo di vivere ma, nel suo stato attuale, dipende dai combustibili fossili e impatta gravemente sull’ambiente e sul clima.
Di fronte al cambiamento climatico, ai prezzi crescenti dell’energia e alle preoccupazioni sulla sicurezza delle forniture, le fonti di energia rinnovabile come l'energia eolica e solaresembrano la soluzione più ovvia. Cosa occorre per trasformare il sistema energetico europeo attuale in uno basato sulle fonti rinnovabili?
Cos’è la finanza sostenibile e quale può essere il suo ruolo nella transizione dell’Europa verso la neutralità carbonica? Abbiamo chiesto ad Andreas Barkman, principale esperto di finanza sostenibile della AEA, di spiegare come sia intervenuta l’UE per assicurare che il settore finanziario contribuisca alla transizione verso un sistema finanziario più verde, a sostegno della crescita sostenibile.
La siccità, le ondate di calore e i violenti incendi dell’estate 2022 ci hanno ricordato dolorosamente che la sfida cruciale del XXI secolo e’ la mitigazione dei cambiamenti climatici. L’impegno dell’UE per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 è l’agenda sul clima più ambiziosa del mondo: il raggiungimento di questo obiettivo rappresenta un modello indispensabile da seguire per altri paesi e regioni,
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