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Secondo le proiezioni, l'UE può raggiungere l'obiettivo di Kyoto se vengono realizzate tutte le misure e tutti i progetti previsti

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Press Release Pubblicato 21/12/2004 Ultima modifica 28/06/2016
L'Unione europea potrà realizzare una riduzione di emissioni di gas ad effetto serra leggermente superiore a quella richiesta dal Protocollo di Kyoto, a patto che gli Stati membri attuino tutte le politiche, le misure ed i progetti in paesi terzi in programma e che alcuni di essi diminuiscano tali emissioni più di quanto siano obbligati a fare.

COMUNICATO STAMPA


Copenaghen, 21 dicembre 2004


Secondo le proiezioni, l'UE può raggiungere l'obiettivo di Kyoto se vengono realizzate tutte le misure e tutti i progetti previsti


L'Unione europea potrà realizzare una riduzione di emissioni di gas ad effetto serra leggermente superiore a quella richiesta dal Protocollo di Kyoto, a patto che gli Stati membri attuino tutte le politiche, le misure ed i progetti in paesi terzi in programma e che alcuni di essi diminuiscano tali emissioni più di quanto siano obbligati a fare.


Le ultime proiezioni raccolte dall'Agenzia europea dell'ambiente mostrano che i 15 Stati che erano già membri dell'UE prima del 2004 (UE a15) dovrebbero riuscire a ridurre le loro emissioni totali del 7,7% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2010 sulla base delle vigenti politiche interne e delle misure già in atto e soprattutto delle politiche e misure supplementari attualmente in programma.


Il sistema previsto da sei Stati membri dell'UE a 15 di usare i crediti derivanti da progetti di risparmio di emissioni in paesi terzi grazie ai "meccanismi flessibili" del Protocollo di Kyoto comporterebbe un'ulteriore riduzione di circa 1,1%, portando così il totale a 8,8% (Allegato).


Si otterrebbe così una diminuzione maggiore di quella dell'8% rispetto ai livelli del 1990, che è il valore che l'UE a 15 si è impegnata a raggiungere entro il 2008-2012 nel quadro del Protocollo per la lotta contro i cambiamenti climatici.


Ciascuno dei paesi dell'UE a 15 ha inoltre un obiettivo approvato e giuridicamente vincolante relativo al contenimento o alla riduzione delle proprie emissioni, al fine di assicurare che venga realizzata una riduzione globale dell'8% nell'UE.


Dalle proiezioni risulta però che attualmente la Danimarca, l'Italia, il Portogallo e la Spagna stanno per superare i rispettivi limiti di emissione, a volte anche con ampi margini, pur ricorrendo all'uso dei meccanismi di Kyoto e di altre misure previste. La Germania rischia di oltrepassare leggermente i propri limiti di emissione sulla base delle strategie e delle misure esistenti.


Ciò significa che l'Ue a 15 può raggiungere il proprio obiettivo dell'8% di riduzione soltanto se il mancato rispetto degli obiettivi previsti per questi Stati membri verrà compensato da altri Stati membri che realizzeranno diminuzioni maggiori di quelle richieste.


Quest'ultima necessità non deve essere sottovalutata. Infatti, senza queste diminuzioni superiori al dovuto, l'UE a 15 realizzerà soltanto una riduzione totale del 6,5%, anche utilizzando i meccanismi di Kyoto.


Va però detto che le proiezioni non tengono conto di alcune misure importanti che dovrebbero contribuire alla riduzione delle emissioni nei prossimi anni, quali il sistema europeo di cessione dei diritti di emissione, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2005, od i progetti per sequestrare carbonio nei cosiddetti "assorbitori di carbonio", quali foreste e suoli agricoli. Ciò significa che in realtà la diminuzione delle emissioni potrebbe essere maggiore di quella stimata.


Come è stato già segnalato dall'AEA in luglio, fino al 2002, ultimo anno per cui si dispone di dati completi, l'UE a 15 ha ridotto tutte le sue emissioni dei sei gas serra oggetto del Protocollo di Kyoto del 2,9% rispetto ai livelli del 1990.


Sono diminuite le emissioni prodotte dalla maggior parte dei settori, tra cui fornitura di energia, industria, agricoltura e gestione dei rifiuti, mentre nello stesso periodo sono aumentate di circa il 22% quelle dovute ai trasporti.


Dalle ultime proiezioni risulta che, applicando le attuali politiche e misure (iniziative concrete già in atto a livello UE o nazionale), le emissioni dell'UE-15 si ridurranno soltanto dell'1,0% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2010 e appena dello 0,6% se la Svezia e il Regno Unito non superano i loro obiettivi.


Il fatto che queste stime siano così basse è dovuto principalmente all'incalzante aumento delle emissioni causate dai trasporti, in particolare dal trasporto su strada.


Alcune politiche e misure supplementari, attualmente in fase avanzata di pianificazione, potranno portare la riduzione delle emissioni al 7,7%, a condizione che sei Stati membri (Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Svezia e Regno Unito) superino i loro obiettivi. Se ciò non avviene, la riduzione sarà soltanto del 5,4%.


Due meccanismi flessibili del Protocollo, l' "Attuazione congiunta" ed il "Meccanismo di sviluppo pulito", consentono ai paesi industrializzati di investire in progetti di risparmio di emissioni in paesi terzi e di utilizzare i crediti sulle emissioni così ottenuti per cercare di raggiungere il loro obiettivo di Kyoto.


Si calcola che il previsto impiego di questa possibilità da parte di Austria, Belgio, Danimarca, Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi contribuirà a ridurre ulteriormente le emissioni dell'1,1%. Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi e Svezia hanno già previsto un importo totale di circa 1,3 miliardi di euro per utilizzare questi meccanismi nei prossimi anni, sebbene Finlandia e Svezia non abbiano ancora deciso se usarli o meno.


Se aggiunto agli effetti previsti delle politiche e delle misure attuali e supplementari, l'uso dei meccanismi porta la diminuzione stimata di tutte le emissioni dell'UE a 15 a 8,8%, supponendo che alcuni Stati membri riducano le loro emissioni più di quanto concordato, a 6,5 se questo non avviene.


Nove Stati membri dell'UE a 15 prevedono di sequestrare il carbonio in assorbitori, contribuendo così ad una riduzione di circa 0,7%, che tuttavia non è stata ancora considerata nelle proiezioni raccolte, perché non tutti gli Stati membri hanno usato una metodologia accettata per elaborare tali stime.


L'obiettivo dell'UE a 15 non si applica ai 10 Stati membri che hanno aderito all'UE il 1° maggio di quest'anno, i quali hanno sottoscritti degli accordi specifici. In base al Protocollo, la maggior parte di essi ha un obiettivo di riduzione dell'8% (Repubblica ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica slovacca e Slovenia) o del 6% (Ungheria e Polonia) rispetto ad un determinato anno (1990 o prima). Cipro e Malta non hanno invece obiettivi specifici.


In quasi tutti i nuovi Stati membri le emissioni sono diminuite sostanzialmente. Nel 2002, l'insieme delle loro emissioni è stato inferiore del 33% rispetto al livello dell'anno di riferimento, soprattutto grazie all'introduzione dell'economia di mercato e della conseguente ristrutturazione o chiusura di stabilimenti altamente inquinanti e di industrie ad elevato consumo energetico. Invece, le emissioni di gas serra dovute ai trasporti hanno superato del 12% i livelli dell'anno di riferimento.


Tutti i nuovi Stati membri, ad eccezione della Slovenia, prevedono di raggiungere o addirittura superare gli obiettivi di Kyoto entro il 2010 mediante l'applicazione delle attuali misure e politiche interne, sebbene si prevede che d'ora in poi le emissioni aumenteranno nella maggior parte di essi.


La Slovenia prevede di raggiungere il suo obiettivo di Kyoto applicando politiche e misure supplementari, tra cui il sequestro di carbonio grazie alla modifica dei sistemi di utilizzazione del territorio e alla silvicoltura.


Le ultime proiezioni sono pubblicate nella relazione Greenhouse gas emission trends and projections in Europe 2004 (Tendenze e proiezioni delle emissioni di gas ad effetto serra in Europa - 2004), che si trova nel sito Web dell'AEA : http://reports.eea.europa.eu/eea_report_2004_5/en. Per un'analisi più dettagliata per paese e per settore, si consiglia di consultare la relazione tecnica Analysis of greenhouse gas emission trends and projections in Europe (Analisi delle tendenze e proiezioni delle emissioni di gas ad effetto serra in Europa - 2004) pubblicata nel sito Web al seguente indirizzo: http://reports.eea.europa.eu/technical_report_2004_7/en.


Note per le redazioni


  • Il Protocollo di Kyoto, che entrerà in vigore il 16 febbraio 2005, disciplinerà le emissioni dei paesi industrializzati di anidride carbonica (CO2), metano (CH4), protossido di azoto (N2O) e tre gas industriali fluorurati [idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC) e esafluoruro di zolfo (SF6)]. L'UE è responsabile di circa il 24% delle emissioni, prodotte dall'uomo, dei sei gas nei paesi industrializzati.
  • Oltre al sistema europeo di cessione dei diritti di emissione, tra le recenti misure a livello di UE che dovrebbero presto iniziare a produrre una riduzione delle emissioni figura la normativa per migliorare l'efficienza energetica degli edifici e per promuovere la cogenerazione forza-calore. Tra le attuali politiche e misure dell'UE figurano le seguenti: incentivazione dell'elettricità proveniente da fonti di energia rinnovabile; miglioramento dell'efficienza energetica di grossi impianti industriali; incentivazione degli apparecchi ad elevato rendimento energetico; promozione dei biocarburanti nei trasporti; accordo con l'industria automobilistica per ridurre le emissioni di anidride carbonica delle nuove autovetture e recupero di metano dalle discariche.
  • La relazione, preparata dall'AEA e dal suo centro tematico sull'aria e i cambiamenti climatici, ha lo scopo di sostenere, completare e fornire ulteriori analisi per la relazione annuale della Commissione europea sul meccanismo di controllo delle emissioni di gas serra dell'UE (decisione del Consiglio 1999/296/CE). La quarta relazione della Commissione sarà pubblicata nel sito: http://www.europa.europa.eu/comm/environment/climat/greenhouse_monitoring.htm



L'AEA in breve


L'Agenzia europea dell'ambiente è il principale organismo pubblico in Europa la cui missione è fornire informazioni qualificate ed indipendenti sull'ambiente a decisori politici ed al pubblico. Operante a Copenaghen sin dal 1994, l'AEA è il fulcro della rete europea di informazione ed osservazione in materia ambientale (Eionet), una rete di circa 300 organismi in tutta Europa attraverso i quali raccoglie e divulga informazioni e dati in merito all'ambiente. L'Agenzia, che è un organismo dell'Unione europea, è aperta a tutte le nazioni che condividono i suoi obiettivi. Attualmente è costituita da 31 paesi membri: i 25 Stati membri dell'Unione europea, i 3 paesi candidati all'ammissione all'UE (Bulgaria, Romania e Turchia) e l'Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia, mentre è stato già siglato un accordo di adesione con la Svizzera. I paesi dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Serbia e Montenegro) hanno fatto domanda di adesione all'Agenzia.



Allegato


Proiezioni delle emissioni per gli Stati membri dell'UE-15, in base alle politiche e misure interne esistenti e supplementari e all'uso dei meccanismi di Kyoto, comparate con gli obiettivi di Kyoto
  Obiettivo ripartizione oneri UE (% emissioni anno di rif.) Con misure e politiche attuali Con misure e politiche supplementari Divario compreso l'uso dei meccanismi di Kyoto
    Proiezioni per il 2010 (% dell'anno di riferimento) Divario tra proiezioni e obiettivo (% anno di rif.) Proiezioni per il 2010 (% dell'anno di riferimento) Divario tra proiezioni e obiettivo (% anno di rif.) (% anno di rif.)
Austria -13.0 % +8.7 % +21.7 % -9.2 % +3.8 % -5.2 %
Belgio -7.5 % +6.5 % +14.0 % -3.3 % +4.2 % -1.4 %
Danimarca -21.0 % +15.7 % +36.7 % - - +31.3 %
Finlandia 0.0 % +16.5 % +16.5 % -0.5 % -0.5 % -
Francia 0.0 % +9.0 % +9.0 % -1.7 % -1.7 % -
Germania -21.0 % -19.7 % +1.3 % - - -
Grecia +25.0 % +38.6 % +13.6 % +22.4 % -2.6 % -
Irlanda +13.0 % +29.4 % +16.4 % +3.6 % -9.4 % -16.3 %
Italia -6.5 % +3.7 % +10.2 % -3.4 % +3.1 % -
Lussemburgo -28.0 % -22.4 % +5.6 % - - -17.9 %
Paesi Bassi -6.0 % +3.3 % +9.3 % - - -0.1 %
Portogallo +27.0 % +53.1 % +26.1 % +45.7 % +18.7 % -
Spagna +15.0 % +48.3 % +33.3 % +28.0 % +13.0 % -
Svezia +4.0 % -0.2 % -4.2 % - - -
Regno Unito -12.5 % -13.9 % -1.4 % -22.5 % -10.0 % -
Totale UE-15 -8.0 % -1.0 % +7.0 % -7.7 % +0.3 % -0.8 %


Nota: Per le emissioni stimate, il segno più indica che l'obiettivo non è raggiunto, il segno meno indica un valore che supera l'obiettivo. La colonna "Divario compreso l'uso dei meccanismi di Kyoto" per Danimarca, Lussemburgo e Paesi Bassi illustra la differenza dopo l'uso dei meccanismi di Kyoto combinati con politiche e misure esistenti, mentre per Austria, Belgio e Irlanda si tratta della differenza dopo l'uso dei meccanismi di Kyoto combinati con politiche e misure interne supplementari.

Fonte: Informazioni fornite nell'ambito del meccanismo di monitoraggio dei gas serra (GHG) CE e in comunicazioni nazionali terze.


Proiezioni delle emissioni per i nuovi Stati membri dell'UE, in base alle politiche e misure interne esistenti e supplementari, comparate con gli obiettivi di Kyoto

  Obiettivo di Kyoto (% anno di rif.) Con misure e politiche attuali Con misure e politiche supplementari
    Proiezioni per il 2010 (% dell'anno di riferimento) Divario tra proiezioni e obiettivo (% anno di rif.) Proiezioni per il 2010 (% dell'anno di riferimento) Divario tra proiezioni e obiettivo (% anno di rif.)
Cipro - - - - -
Repubblica ceca -8.0 % -30.0 % -22.0 % - -
Estonia -8.0 % -56.6 % -48.6 % -60.0 % -52.0 %
Ungheria -6.0 % -6.0 % +0.0 % - -
Lettonia -8.0 % -58.2 % -50.2 % - -
Lituania -8.0 % -43.3 % -35.3 % - -
Malta - - - - -
Polonia -6.0 % -12.1 % -6.1 % - -
Slovacchia -8.0 % -26.6 % -18.6 % -33.5 % -25.5 %
Slovenia -8.0 % +4.0 % +12.0 % -3.9 % +4.1 %


Nota: Per le emissioni stimate, il segno più indica che l'obiettivo non è raggiunto, il segno meno indica un valore che supera l'obiettivo. Nessun dato comprende il sequestro di carbonio proveniente dalla modifica dell'utilizzazione del territorio e dalla silvicoltura. La Slovenia prevede di raggiungere il suo obiettivo se viene incluso il sequestro di carbonio.

Fonte: Informazioni fornite nell'ambito del meccanismo di monitoraggio dei gas serra (GHG) CE e in comunicazioni nazionali terze.



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